Cari
amici,
come vi dicevo, ho deciso che ogni tanto ripubblicherò il post d'esordio. In
questo, infatti, spiego lo scopo del blog.
Non vogliatemene, ma ritengo sia necessario perchè anche i nuovi partecipanti
al blog lo possano comprendere.
Grazie a tutti.
Davide
Ecco il primo post.
La mia agricoltura, l'agricoltura di tutti.
Ciao a tutti, il mio nome é Davide Stringa e sono un imprenditore
agricolo.
Quando mi capita di parlare con amici che non hanno a che fare con
l'agricoltura o mi capita di incontrare nuove persone, giunti al momento di
raccontarsi che cosa facciamo nella vita, alla mia risposta "faccio
l'agricoltore", mi sento sempre ed immancabilmente rispondere: " ma dai? Che
bello, che fortuna che hai, stai sempre a contatto con la natura. Anch'io vorrei
fare l'agricoltore".
Subito mi pervade una sensazione di orgoglio. Penso quanto sia bello che la
mia professione sia così considerata, ma poi, dopo aver scambiato quattro
chiacchiere, mi accorgo sempre che questa considerazione della professione
dell'agricoltore, la gente ce l'ha perché in fondo in fondo non la conosce
affatto.
Ragioniamoci su. L'esodo di massa dalle campagne è avvenuto ormai da qualche
decennio e da qualche decennio continua specialmente dalle aree più disagiate
come quelle collinari o montagnose. Chi mi esprime questa considerazione é
figlio, se non addirittura nipote di chi quelle campagne le ha lasciate per
cercare la cosiddetta fortuna in cittá. Spesso per queste persone, ciò che
mangia arriva direttamente dal supermercato. Le tappe che ha compiuto un
pomodoro o una bistecca prima di arrivare nel piatto rimangono un mistero. Del
resto non si può sempre pensare all'origine di ogni cosa che compriamo. Anche la
nostra mente ha bisogno di saltare passaggi anche perché oggi come non mai è
costretta ad un superlavoro vista la difficoltà della vita moderna. Però, chissà
perché, mi sembra, vuoi perchè il pomodoro o la bistecca arrivano da un luogo
ormai non legato alle vicende quotidiane della gente, vuoi perché la campagna è
sempre più vista come luogo di riposo piuttosto che come luogo di produzione,
vuoi perché è molto più facile accedere alla produzione di un prodotto meccanico
o all'erogazione di un servizio finanziario o assicurativo od informatico dato
che nascono in città, che questo pomodoro e questa bistecca assomiglino per
molti sempre più ad un qualcosa che in automatico si materializzano nel luogo
dove vengono acquistati.
Premesso tutto ciò, il mio forse presuntuoso intento è quello di avvicinare
la gente all'agricoltura e quindi anche a ciò che mangia. Eh si, perché
purtroppo, anche quello che normalmente viene trasmesso in tv o scritto (per la
verità molto raramente) sui giornali, molto spesso non da un quadro obiettivo
del mondo agricolo. Anche i giornalisti, del resto, nella maggior parte dei casi
non hanno molti contatti con il mondo agricolo poiché vivono in
città.
Il settore agricolo, che è un comparto economico come mille altri, è forse
però il meno conosciuto. I suoi problemi sono dibattuti solo tra gli addetti ai
lavori e non suscitano alcun interesse nell'opinione pubblica, venendo anche
così messi molte volte in secondo o in terzo piano da chi opera in sede politica
o nelle istituzioni pubbliche.
Nonostante questo, io credo che ci siano persone che nulla hanno a che fare
con l'agricoltura, ma che pensano che, dato che è questa che produce il cibo
(l'unico forse, tra i beni prodotti, che può essere considerato indispensabile
insieme ad alcuni medicinali e ad alcuni indumenti), che l'agricoltura vada
difesa non a scapito, si badi bene di altri comparti economici (tutti hanno la
loro dignità), ma almeno alla pari.
Scrivo ciò perché (e qui sono sicuro che molti non lo sanno) l'agricoltura è
ormai da undici o dodici anni che vive una grave crisi. Molto più grave di
quella portata dalla congiuntura mondiale da un paio d'anni a questa parte a
quasi tutti gli altri comparti dell'economia mondiale.
Mi piacerebbe essere un piccolo messaggero che di porta in porta,
discretamente bussa chiedendo solo di essere ascoltato per qualche minuto su di
un problema che, in fondo, coinvolge un po' tutti.
Tutti, infatti, mangiano.
Davide
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